Egidio Scardamaglia
EGIDIO SCARDAMAGLIA
Una profonda esperienza visiva porta ad una delicata sensazione emotiva. Scomporre ciò che sembra intoccabile e renderlo concreto attraverso la lettura delle immagini e dei colori è la missione possibile di Egidio Scardamaglia.
La sua arte, la sua poliedrica attività di pittore, incisore e poeta raggiunge il massimo dell’espressività quando crea contenuti e forme nuove di un modo di essere e di esprimersi. La sua è una riflessione sulla meraviglia della vita e sulla sua incontrollabile caducità.
La bellezza, l’aspettativa, la famiglia, la gioia, il dolore e il futuro fioriscono nei colori forti e nella gioventù della donna che si pone al centro dei pensieri e al centro dell’universo con una fragile e tenera maternità. La natura corrobora ogni inquadratura; la riempie e la completa con una presenza libera e costante. Il simbolico senso della frutta alimenta il pensiero della dolcezza, della maturazione di un progetto, di una aspettativa e nasconde volutamente la percezione del tempo che in quel fiore profumato, ma reciso, rivela l’inesorabile attesa.
Vera combinazione di sogno e realtà che si sovrappongono l’uno all’altra nei percorsi dell’uomo che non crede al destino.
Nella dolcezza delle inquadrature e nei panorami mozzafiato Egidio sa donare la splendida illusione di una fuga dal tempo.
Una fuga sostenuta anche con il suo carattere e la genialità pittorica che crea originali atmosfere e appassionati innamoramenti.
Che l’ambiente sia una parete, un lago o la montagna, un calore istintivo è costantemente presente.
Nell’opera “Attesa al chiaro di luna” tra la figura femminile e la natura nasce un dialogo creativo di cui la donna è protagonista; diventa musa ispiratrice e sentimento d’amore, simbiosi cromatica di cui si nutre la vita di un artista.
Lei sembra essere sola, ma tra percezioni ed equilibri è già famiglia.
Anche nel suo modo di porsi artisticamente Egidio attraversa i tempi con il suo classicismo sentimentale, il suo realismo velato, il suo impressionismo di panorami dolcemente malinconici, il suo emozionante espressionismo, il suo simbolismo sospeso tra realtà e sogno sfrenato, ma, soprattutto, attrae la sua modernità sfacciata, vissuta come una vera e infinita rivoluzione artistica.
Francesco Zero